Storie di Champagne “Vazart-Coquart”
Castelnuovo Berardenga, 16 dicembre 2012 – Vazart-Coquart
Il freddo glaciale arriva sulla Champagne, premessa delle Feste che celebreremo questo fine 2012. Ovunque si organizzano banchetti e sagre, le famiglie si apprestano a riunirsi per condividere momenti di felicità e prosperità.
Lo Champagne fa parte di questi bellissimi momenti e come consiglia Jacques Dupont, enologo e critico della rivista settimanale le Point uscita il 6 dicembre lo Champagne Vazart-Coquart presenta le caratteristiche ideali per questi istanti preziosi.
Maison che risulta tra primi in Francia ad avere ottenuto il certificato di “Alto valore ambientale”, che indica che tutta la produzione è fatta mantenendo l’impegno di proteggere l’ambiente circostante.
Una tappa importante nell’elaborazione dello Champagne è rappresentata dal dégorgement o sboccatura.
Dopo un lento affinamento nelle nostre cantine fresche e tranquille, arriva il momento di espellere il deposito dei lieviti esausti che si forma all’interno delle bottiglie.
Durante l’operazione del remuage, il deposito viene lentamente fatto scivolare nel collo della bottiglia. Qualche istante prima della sboccatura, le bottiglie vengono immerse per pochi minuti in un ”contenitore ghiacciato”, per congelare una piccola quantità di liquido che contiene i lieviti morti.
Subito dopo che la bottiglia viene aperta la pressione interna (circa 6 atmosfere), farà espellere il cilindro ghiacciato. Questo shock (pensate che la bottiglia di Champagne è rimasta ferma per diversi anni) viene fatto prima del dosaggio, vale a dire l’aggiunta di una miscela di zucchero per addolcire il vino, privo di zucchero.
Poi viene la fase finale di tappatura, con un tappo di sughero di alta qualità, fermato da una gabbietta che sigilla la bottiglia. Le bottiglie ritornano in cantina per un’ultima breve sosta prima di arrivare sulle vostre tavole.
Dopo un lento affinamento nelle nostre cantine fresche e tranquille, arriva il momento di espellere il deposito dei lieviti esausti che si forma all’interno delle bottiglie.
Durante l’operazione del remuage, il deposito viene lentamente fatto scivolare nel collo della bottiglia. Qualche istante prima della sboccatura, le bottiglie vengono immerse per pochi minuti in un ”contenitore ghiacciato”, per congelare una piccola quantità di liquido che contiene i lieviti morti.
Subito dopo che la bottiglia viene aperta la pressione interna (circa 6 atmosfere), farà espellere il cilindro ghiacciato. Questo shock (pensate che la bottiglia di Champagne è rimasta ferma per diversi anni) viene fatto prima del dosaggio, vale a dire l’aggiunta di una miscela di zucchero per addolcire il vino, privo di zucchero.
Poi viene la fase finale di tappatura, con un tappo di sughero di alta qualità, fermato da una gabbietta che sigilla la bottiglia. Le bottiglie ritornano in cantina per un’ultima breve sosta prima di arrivare sulle vostre tavole.
Questo è solo uno dei momenti di un lavoro che faccio giorno per giorno, come l’attenzione alle mie vigne, ai miei grappoli, ai miei vini, a ciascuna delle mie cuvées, con un solo obbiettivo: la soddisfazione di tutti i nostri clienti che con il passare degli anni sono diventati degli Amici.
Jean-Pierre Vazart, Vigneron