DOM PÉRIGNON – OENOTHÈQUE 1996
- Posted on 9 Novembre 2012
- in champagne, degustazioni, vino
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Castelnuovo Berardenga, 9 novembre 2012 – Dom Pérignon Oenothèque 1996
A volte è sufficiente nominare un marchio importante per suscitare clamore, emozione, ammirazione e perché no, anche invidia. Questa volta abbiamo avuto la fortuna di pasteggiare con un vino decisamente straordinario: Dom Pérignon Oenothéque 1996. I vini della linea Oenothèque sono le stesse bottiglie di Dom Pérignon che vengono lasciate in cantina per un periodo più lungo che può variare da 15, 20 e persino 30 anni dopo la raccolta; questo invecchiamento prolungato consente al vino di raggiungere diversi livelli di maturità e complessità. La decisione di mettere in commercio un’annata Oenothéque dipende esclusivamente dallo Chef de Cave e al momento della sboccatura tutte le bottiglie vengono assaggiate da un vinificatore della Maison per garantirne la qualità. Uno dei segreti dello stile Dom Pérignon è quello di avere sempre un equilibrio tra giovinezza e maturità che trasmette al vino straordinario potenziale di invecchiamento.
Il 1996 è considerata un’annata eccezionale con una delle vendemmie più atipiche del secolo: le uve erano ricche di aromi e maturità pur mantenendo un livello di acidità molto elevato, componente che garantisce una grande longevità; soprattutto il Pinot Noir era caratterizzato da un equilibrio unico tra forza e acidità.
Scrive Richard Geoffroy, Chef de Cave Dom Pérignon: “La pienezza iniziale dell’annata è proiettata in Dom Pérignon Œnothèque 1996. Pur rimanendo puro, preciso e tattile, abbraccia il Dom 1996 nella sua intensità e complessità. La prospettiva magica offerta da Œnothèque è la ricompensa per il suo maggiore invecchiamento.”
Questo Champagne si presenta subito con un magnifico colore dorato con dei riflessi verdolini ed un perlage finissimo ed elegante. Il bouquet è ampio e complesso con note caramellate, tostate e minerali che conservano tutta la freschezza giovanile, le note iniziali sono quelle della frutta candita e secca, cedro e fichi, e di tostatura dove il fumé e le note marine di iodio si fondono con quelle agrumate.
Al palato si rivela poco per volta, quasi timidamente, per poi esplodere e regalarci una serie quasi infinita di sensazioni; la freschezza delle note agrumate dove primeggiano limone e cedro, una nota fumé e poi una leggera sapidità, una leggera tostatura e poi ancora lieviti di pasticceria e frutta candida; magnifico equilibrio tra acidità e carica fruttata. È decisamente intenso ed elegante con un finale persistente.
Uno Champagne che rimarrà nella mia memoria e che spero di poter riassaggiare ancora nei prossimi anni per valutare e comprendere al meglio tutto il suo grande potenziale di invecchiamento.
A. De Agostini
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